
CLAUDIA DI PALERMO presenta la traduzione italiana de “LA CAMERA OSCURA DI DAMOCLE”
di Willem Frederik Hermans, Edizioni Iperborea.
Informazioni sull’evento
Presentazione della traduzione italiana del classico nederlandese “La camera oscura di Damocle” di W. F. Hermans in compagnia della traduttrice Claudia Di Palermo e dei docenti Cristina Peligra (Università di Padova).
Viso sproporzionato e glabro, vocetta acuta, statura appena troppo bassa per l’arruolamento nell’esercito, poca istruzione, la madre folle a carico che qualche anno prima gli ha ammazzato il padre e una tabaccheria che, in una cittadina di provincia, gestisce insieme alla moglie-cugina di sette anni più grande di lui: questo è il ritratto del giovane Osewoudt quando, nel maggio 1940, i nazisti occupano l’Olanda. A sconvolgere la sua grigia esistenza è l’arrivo nel negozio del misterioso Dorbeck, un ufficiale olandese uguale a lui «come il negativo di una foto è uguale al positivo», o come «un budino riuscito bene» somiglia a «un budino malriuscito». Incaricando Osewoudt di sviluppare un rullino fotografico, Dorbeck lo ingaggia di fatto nella resistenza e da questo momento in poi, a più riprese, compare e scompare nel nulla lasciandogli missioni importanti e drammatiche. Osewoudt, accompagnato dalla sua Leica, ubbidisce con una caparbietà pari all’incomprensione delle proprie azioni sanguinarie. È l’inizio di un vortice di travestimenti e cambi d’identità che confonde amici e nemici, traditori e traditi, buoni e cattivi, fino al caos morale dell’immediato dopoguerra, quando si cercherà di far tornare conti che non tornano. Capolavoro di uno dei massimi scrittori olandesi, La camera oscura di Damocle (1958) è un romanzo sulla condizione umana in forma di grande thriller, in cui il realismo minuzioso, che fino all’ultimo si ostina a proporre topografie precise e descrizioni accurate dei gesti, sembra spogliarsi man mano della sua pretesa di oggettività per farsi ambiguo e vano come una fotografia tutta nera.
Considerato un capolavoro della narrativa olandese del Novecento, La camera oscura di Damocle è un thriller potente, che si nutre del baratro esistenziale e morale in cui è gettato un paese in guerra.
Durante l’incontro, gli studenti di nederlandese dell’Università di Padova leggeranno alcuni estratti del libro.
Willem Frederik Hermans (1921-1995) Narratore, poeta e saggista, oltre che professore di geografia all’Università di Groninga per quasi quindici anni, è stato uno degli autori olandesi più prolifici e versatili del XX secolo. Nel 1977 gli è stato assegnato il Prijs der Nederlandse Letteren, uno dei premi più prestigiosi per la letteratura in lingua nederlandese. Dei suoi libri, tradotti in tutto il mondo, in Italia è stato pubblicato il romanzo Alla fine del sonno (Adelphi 2014), uscito nei Paesi Bassi nel 1966.
Evento realizzato in collaborazione con il patrocinio del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari (DiSLL) dell’Università di Padova.
Con il sostegno dell’Ambasciata e il Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia.
Seguirà un aperitivo presso la nostra Enoteca Mediterranea, gradita la prenotazione.